La montagna in salute di Sonia Peyrot. Sonia Peyrot, consulente in Naturopatia, ci spiega in modo semplice e efficace come migliorare e mantenere una buona prestazione sportiva (escursionismo in alta quota, prevenzione dell'AMS, trail running, ad esempio) o anche solo Benessere e Salute attraverso nozioni di alimentazione, integrazione e comportamenti utili a smaltire le fatiche e le tossine prodotte dalla vita che decidiamo di condurre. #italia #torino #pinerolo #piemonte #letteratura #autore #book #SuppliedBy #libri #leggere #books #bookstagram #libridaleggere #libro #booklover #librichepassione #instabook #lettura #instalibri #reading #citazioni #frasi #amore #romanzo #scrivere #consiglidilettura #poesia #parole #leggeresempre #librisulibri #libribelli #love #pensieri #leggerechepassione #libreria #letture #bhfyp #aforismi #romanzo #bookworm #instabooks #amoleggere #vita #read #bookstagramitalia #arte #leggerefabene #instagram #ioleggoperch #editoria #romanzi #cultura #biblioteca #libriovunque #booklovers #librimania #frasiamore #frasibelle #quotes #scrittura #frasilibri #libros #ioleggo #bookblogger #amazon #bookshop https://www.amazon.it/montagna-salute-Sonia-Peyrot/dp/889703280X/ref=sr_1_5?__mk_it_IT=%C3%85M%C3%85%C5%BD%C3%95%C3%91&crid=3NZ3Z66D1XUKZ&keywords=edizioni+hogwords&qid=1573572600&sprefix=EDIZIONI+HOGWORDS%2Caps%2C1197&sr=8-5
Peter Cruise è un tranquillo scozzese che abita a Edimburgo con tutta la sua famiglia: la bella moglie e i due figli. Una sera, prima di cena, bloccato nell’ascensore, non riesce ad assistere all’invasione della Terra da parte di una razza aliena. Da quando riesce a uscire da quella incomoda posizione e si fa largo tra le macerie, inizierà per lui un lungo calvario alla ricerca della sua famiglia e di una ragione per vivere in un mondo orribilmente trasformato per ospitare i suoi nuovi padroni.
sabato 16 novembre 2019
venerdì 15 novembre 2019
Delirium di Postremo
Vate. Un’odissea nell’eros della Notte, nel delirio dell’Arte e nel
mistero dell’Ultraterreno con poemetti e liriche pervase di fascino e
arcane visioni sfavillanti di lussuria e misticismo. #italia #torino #pinerolo #piemonte #letteratura #autore #book #SuppliedBy #libri #leggere #books #bookstagram #libridaleggere #libro #booklover #librichepassione #instabook #lettura #instalibri #reading #citazioni #frasi #amore #romanzo #scrivere #consiglidilettura #poesia #parole #leggeresempre #librisulibri #libribelli #love #pensieri #leggerechepassione #libreria #letture #bhfyp #aforismi #romanzo #bookworm #instabooks #amoleggere #vita #read #bookstagramitalia #arte #leggerefabene #instagram #ioleggoperch #editoria #romanzi #cultura #biblioteca #libriovunque #booklovers #librimania #frasiamore #frasibelle #quotes #scrittura #frasilibri #libros #ioleggo #bookblogger #amazon #bookshop
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giovedì 14 novembre 2019
La vita è piena di sorprese di Giuseppina Valla Innocenti. Ada, torinese sessantenne, ex libraia, dopo un'intera esistenza dedicata al lavoro, si trova di fronte a un destino che sta per voltarle le spalle. Il sapore di un'amicizia vecchia e nuova ridà senso alla sua vita e la costringe a rimettersi in gioco.
In mezzo all’incomunicabilità della Civiltà dei Social si inserisce la Vita con tutte le sue sorprese... #italia #torino #pinerolo #piemonte #letteratura #autore #book https://www.amazon.it/piena-sorprese-Giuseppina-Valla-Innocenti-ebook/dp/B07TTPC6QC/ref=sr_1_8?__mk_it_IT=%C3%85M%C3%85%C5%BD%C3%95%C3%91&crid=3NZ3Z66D1XUKZ&keywords=edizioni+hogwords&qid=1573572600&sprefix=EDIZIONI+HOGWORDS%2Caps%2C1197&sr=8-8
108: gli occhi dell'anima di Norma Bertalmio. Un assassino fantasma commette una serie di omicidi e un investigatore improvvisato prova a inseguirlo… dovunque e con ogni mezzo. #italia #torino #pinerolo #piemonte #letteratura #autore #book https://www.amazon.it/108-occhi-dellanima-Norma-Bertalmio-ebook/dp/B07TXQDJ8L/ref=sr_1_9?__mk_it_IT=%C3%85M%C3%85%C5%BD%C3%95%C3%91&crid=3NZ3Z66D1XUKZ&keywords=edizioni+hogwords&qid=1573572600&sprefix=EDIZIONI+HOGWORDS%2Caps%2C1197&sr=8-9
mercoledì 13 novembre 2019
108: gli occhi dell'anima di Norma Bertalmio. Un assassino fantasma commette una serie di omicidi e un investigatore improvvisato prova a inseguirlo… dovunque e con ogni mezzo. #italia #torino #pinerolo #piemonte #letteratura #autore #book https://www.amazon.it/108-occhi-dellanima-Norma-Bertalmio/dp/889703246X/ref=sr_1_9?__mk_it_IT=%C3%85M%C3%85%C5%BD%C3%95%C3%91&crid=3NZ3Z66D1XUKZ&keywords=edizioni+hogwords&qid=1573572600&sprefix=EDIZIONI+HOGWORDS%2Caps%2C1197&sr=8-9
Grido di rivolta di Postremo Vate. Poesie di ribellione, racconti di guerriglia: un grido di rivolta in versi ed in prosa contro gli orrori dell’imperialismo e le politiche di sfruttamento della localizzazione capitalista. Il moloch del libero mercato gronda del sangue dei popoli oppressi e sfruttati. Le muse cantano la rivolta degli oppressi e la lotta per la liberta’ dei popoli e delle nazioni. Hasta la victoria siempre. #italia #torino #pinerolo #piemonte #letteratura #autore #book <a href="https://www.amazon.it/Grido-rivolta-Postremo-Vate-ebook/dp/B07TS8W489/ref=sr_1_10?__mk_it_IT=%C3%85M%C3%85%C5%BD%C3%95%C3%91&crid=3NZ3Z66D1XUKZ&keywords=edizioni+hogwords&qid=1573572600&sprefix=EDIZIONI+HOGWORDS%2Caps%2C1197&sr=8-10">https://www.amazon.it/Grido-rivolta-Postremo-Vate-ebook/dp/B07TS8W489/ref=sr_1_10?__mk_it_IT=%C3%85M%C3%85%C5%BD%C3%95%C3%91&crid=3NZ3Z66D1XUKZ&keywords=edizioni+hogwords&qid=1573572600&sprefix=EDIZIONI+HOGWORDS%2Caps%2C1197&sr=8-10</a>
lunedì 11 novembre 2019
Peter
guidò più in alto che poté, gettò la moto per terra e corse per
l’ultimo breve tratto. Si arrampicò sulla nuda roccia e salì fino
in cima. Si alzò in piedi, guardò in direzione della spiaggia e il
sangue gli si congelò nelle vene. Non si trattava di Hugh. Non si
trattava dei bambini. Non si trattavano di urla di giubilo per lo
scampato pericolo. Si trattava di Sean. Di quel pazzo di una guida.
Quando si erano divisi deve aver veduto Alan e il suo gruppo
allontanarsi dal luogo dello scontro.
Folle
di rabbia deve essersi precipitato sulla spiaggia, deve aver
ricuperato un gommone e deve aver inseguito i fuggitivi. E non vi era
alcun dubbio che doveva averli raggiunti perché con la mano sinistra
stringeva per i capelli la testa dell’ex-Capo Clan. La mostrava
come un trofeo. Le sue urla erano ovviamente di giubilo ma per essere
riuscito finalmente a vendicarsi dell’uomo che considerava il vero
assassino di sua moglie. In preda a una furia che cresceva a ogni
istante, Peter sceso dalla roccia, riprese la motocicletta e si
diresse verso il basso, in direzione della spiaggia. Oltrepassò il
costone franato, evitò con una serpentina la pozza di sangue alieno,
calpestò il prato dove morì la bella Lesley, si incuneò
faticosamente all’interno di una foresta di alberi simili a
mangrovie, quasi attaccate all’acqua del mare, costeggiò la
spiaggia raggiungendo una velocità sostenuta, quando un alieno
apparve improvvisamente davanti a lui, uscendo da uno squarcio
dimensionale.
L’urto
fu talmente forte che Peter fu sbalzato in avanti ed entrò nella
luce azzurrognola. Il varco si chiuse alle sue spalle. Il buio colpì
i suoi occhi come se fosse una parete solida. Egli rotolò, per quasi
una decina di iarde, su un suolo notevolmente freddo e duro, come se
fosse fatto di roccia durissima. Peter giunse a essere consapevole
che, anche se involontariamente, aveva viaggiato sino alla dimensione
aliena.
Era
perduto. Se già sulla Terra, il suo mondo natale, la situazione
pareva compromessa da un’invasione, qui, nella dimensione aliena,
le cose non potevano che peggiorare. Aveva appena compiuto una
carneficina usando le sputa-fuoco dei Fuochi Fatui come mai erano
state usate da quegli esseri tanto spietati. Lì, in quella
dimensione estranea e sconosciuta, avrebbe avuto poche speranze di
salvezza.
E
poi, non aveva nemmeno saputo che fine avevano fatto Hugh e Sonja.
Ancora una volta, gli era stata strappata via dalle mani la
conoscenza. La verità, sulla sorte toccata ai suoi familiari e ai
più cari amici, si rivelava una chimera sempre più irraggiungibile.
Persino Sean, quel pazzo vendicativo di una guida, si trovava ora a
una distanza impressionante da lui. Come poteva egli, da solo, avere
ragione di un mondo ostile come quello degli umanoidi pesce?
Dopo
qualche istante d’incertezza, Peter sgranò gli occhi per cercare
di capire dove fosse finito. L’atmosfera di quel luogo era calda e
respirabile. Gli sembrava di poggiare le sue membra su qualcosa di
solido. Si alzò e si allungò in avanti, tentoni. Fece alcuni passi
e toccò qualcosa. Sembrava come un muro di pietra. Ne tastò i
contorni lisci e decise di procedere seguendo uno dei due percorsi.
Si avviò verso la sua sinistra.
Camminò
lentamente fino a quando non intravide una qualche forma di luce.
Toccò nuovamente una parete solida e comprese che avrebbe dovuto
obbligatoriamente svoltare alla sua sinistra. Cominciò a udire dei
suoni. Dapprima erano appena percettibili e confusi ma, poi, essi si
fecero sempre più forti e distinti. Anche il buio cominciò a
diradarsi fino a sparire del tutto. La zona, verso la quale si stava
avviando, era sufficientemente illuminata, anche se in modo spettrale
e certamente aliena. Una luce azzurrognola, brillante e continua,
riempiva ogni centimetro di spazio visivo.
Continuando
a procedere in avanti, vide che si trovava in un largo corridoio di
pietra e la luce si faceva a ogni passo più intensa. Al termine del
suo percorso, poté scorgere, davanti a sé, un’ampia scalinata di
pietra che gli ricordava quelle Maya. Le aveva viste nei libri di
scuola, nei reportage fotografici dei programmi televisivi e nelle
brochure delle agenzie di viaggi. I gradini erano perfettamente
illuminati da una luce intensa ma non tanto da accecare gli occhi.
Sembrava giungere proprio dal basso e non era riflessa. Peter si
avvicinò ai gradini con grande cautela nel timore che nascondessero
qualche insidia. Parevano essere fatti di solida pietra, fredda,
levigata e umidiccia, anche viscida. Vinte le resistenze iniziali, si
lanciò con impeto. Salì e salì ancora. Continuò a percorrere quei
gradini a due a due. Salì e continuò a salire. Le scale, o quello
che erano, continuavano a portarlo verso l’alto. Sempre più in
alto. Sembrava di ascendere alle scale dell’Infinito. Peter fu
colto da un’ansia improvvisa. Pensò che se doveva morire in quella
dimensione aliena tanto valeva farla finita il più in fretta
possibile. E, meglio ancora, portando con sé quanti più maledetti
Fuochi Fatui poteva riuscire a vedere. Perciò salì e salì ancora.
Con rabbia. Con tenacia. Con desiderio. Con voglia... Tornò a
combattere. Aggredì quegli scalini come se si trattassero di
extra-terrestri. Nel suo immaginario, calpestò innumerevoli corpi di
alieni sdraiati e agonizzanti. E gli piacque. Con un sadismo che
sapeva di inumano.
Salì
abbandonando ogni forma di cautela e prudenza. E più si allontanava
dal punto di partenza più sentiva invadere le sue narici di un
intenso profumo di salsedine. Gocce d’acqua gli imperlavano la
fronte e gli inzuppavano gli indumenti. Dopo circa mezz’ora,
ammesso che il concetto di tempo che lui conosceva avesse ancora un
significato, arrivò alla sommità di quella scalinata. Smise di
salire. La frenesia che lo aveva colto e rapito, sino a qualche
istante prima, lasciò spazio alla logica, alla razionalità.
Il
terreno che aveva sotto i suoi piedi era sempre illuminato. Anzi, era
ancora la fonte stessa della luce. Così, egli intuì di essere
giunto in cima a qualunque cosa aveva freneticamente scalato in quel
lasso di tempo. Teneva un coltello sempre con sé e le due pistole da
duello rinfoderate nelle rudimentali fondine, che si era cucite e che
teneva allacciate al fondo dei pantaloni. Sospirò. Raccolse quanto
fiato gli occorreva. Estrasse il coltello ancora macchiato del sangue
alieno. Solamente allora si accorse che aveva lo stesso colore della
pozza nella quale slittarono le gomme della sua motocicletta.
Bene.
Pensò. Se quelle orrende creature incroceranno la sua strada avranno
un altro motivo per capire che egli aveva già ucciso dei suoi
simili. E non aveva alcuna intenzione di smettere. Alla fine della
scala Peter ritrovò la barriera di pietra e dovette nuovamente
scegliere quale direzione percorrere. Questa volta seguì la barriera
dal suo lato destro. Puntò nuovamente il coltello avanti a sé,
deciso a vender cara la pelle. S’incamminò, sperando di essere
preparato per le incognite che quello strano nuovo mondo gli stava
proponendo.
Pensò
a Lesley, a Sonja, e al loro sangue che bagnava le sue braccia.
Ricordò i suoi due figli, Harry e James, e la moglie, Brooke, di cui
ancora non aveva avuto alcuna notizia, di cui non conosceva la sorte.
Pensò a tutti coloro che avevano riempito di significati e di
emozioni la sua vita e che erano scomparsi non per un evento naturale
ma per il proditorio e vile attacco di esseri tanto spietati quanto
folli.
Peter
imputò ogni vita umana perduta all’insensatezza di quegli alieni,
incapaci di provare amore e compassione. Mentre procedeva,
s’infradiciava sempre di più, tanto che rinunciò a evitare di
fare rumore. Non aveva una cornamusa. Non avrebbe saputo suonarla,
come aveva fatto Hutchinson, ma convenne che anche dei semplici passi
con delle scarpe, rese pesanti dall’acqua, poteva diventare una
melodia funebre per i Fuochi Fatui. Con questa convinzione procedette
spedito e comprese di essere finito in una grotta marina, piena di
echi e rumori, di scrosci di onde che s’infrangevano contro delle
rocce. La sua attenzione fu attratta dal suono inconfondibile di voci
umane.
Si
diresse in un angolo asciutto della grotta dal quale s’intravedeva
una sorta di corridoio naturale. Entrò con cautela, seppur
determinato a scoprire l’origine di quei suoni familiari. Camminò
rasente alla barriera che lo aveva accompagnato in quel sinistro
viaggio, cercando di non scivolare sulla pietra del suolo, lucida
come marmo e bagnata. Al fondo di quel piccolo corridoio, si scorgeva
una luce intensa e gialla. Peter arrivò fino a quel punto e la sua
mente credette di impazzire.
Vide
una grotta illuminata a giorno, con acqua corrente che scendeva in
leggere cascate dalle sue pareti, vasta almeno quanto un campo da
calcio. Ciò che gli fece perdere il controllo fu la vista di uomini,
donne e bambini. Schiavi con in groppa degli zaini fatti di una
sostanza che ricordava il vimini e che trasportavano un elemento
all’apparenza putrescente di colore verde intenso. Le donne e i
bambini trasportavano, a fatica, corpi umani nudi per buttarli in una
pozza con del liquido del colore e della densità del petrolio. Altri
umani urlavano e sbraitavano contro tutti, schioccando una
rudimentale frusta, dagli effetti sonori e dalle devastanti capacità
di infliggere dolore. Peter rimase sgomento. Era quella la fine della
razza umana? Non ci fu il tempo di porsi nuove domande che vide
un’alabarda puntare velocemente su di lui. Ebbe appena il tempo di
schivarla.
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