Io
credo nel matrimonio, chiariamoci, e la separazione di cui voglio
parlare è quella dei poteri dello Stato in una democrazia compiuta.
John
Locke
è stato il primo ad elaborare una teoria
che nella Storia comincia ad assumere una fisionomia simile a quella
attuale. Egli pensava che il potere sovrano dovesse essere suddiviso
in potere legislativo, esecutivo (esecutivo e giudiziario, entrambi
facenti capo al Parlamento) e federativo (la Difesa, interna ed
esterna, il cui dominus era il Monarca). Colui che, però, viene
considerato il Padre della moderna teoria della separazione dei
poteri è Charles-Louis
de Secondat, barone de La Brède e di Montesquieu.
Filosofo francese(1689-1755)
nello
Spirito
delle leggi,
pubblicato nel1748,
afferma che "Chiunque abbia potere è portato ad abusarne; egli
arriva sin dove non trova limiti. Perché non si possa abusare del
potere occorre che il potere arresti il potere". I tre poteri
dello Stato (così come li intendiamo anche oggi) sono: quello
legislativo, l'esecutivo e il giudiziario. Montesquieu, nella
visione della cosa pubblica, individua un ruolo di reciproco
controllo tra le istituzioni legislative e quelle esecutive, le quali
si condizionano e si limitano a vicenda. Egli, infatti, afferma che
“questi tre poteri dovrebbero rimanere in stato di riposo o di
inazione. Ma siccome, per il necessario movimento delle cose, sono
costretti ad andare avanti, saranno costretti ad andare avanti di
concerto." Lo
stesso Lenin scriveva che “il successo nell'uso del potere
condiziona la visione di quelli che si hanno di sotto”. E
fondamentale, perciò, in ogni democrazia, che afare le Leggi sia il
Parlamento, a tradurre in pratica i dettami dello stesse sia il
Governo e che l'applicazione delle Leggi venga valutata dagli organi
di Giustizia. Oggi, la nostra democrazia vede il Presidente del
Consiglio che è anche Segretario del Partito di Maggioranza della
coalizione che lo sostiene che ha fatto un accordo (che è stato
rispettato fino a poco tempo fa) con l'esponente di punta
dell'aggregazione di opposizione; l'attività parlamentare è ridotta
al lumicino e si riduce alla semplice approvazione delle riforme
predisposte dall'Esecutivo; è diffusa tra i Media un'ipotesi secondo
la quale un'importante figura della Magistratura (Raffaele Cantone),
un magistrato
italiano che dal
27 marzo 2014 è in aspettativa e che presiede l'Autorità
Nazionale Anticorruzione, verrà incaricato di sostituire l'ex
Ministro Lupi alle Infrastrutture e dei Trasporti. Prima di lui,
altri hanno seguito lo stesso esempio. Continuo a credere che... un
po' di separazione faccia bene a tutti (i poteri dello Stato).
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