giovedì 12 marzo 2015

The wolf of Sicilia Street




Mi ha molto colpito quanto affermato dal deputato siciliano del PD Davide Faraone nella puntata di Servizio Pubblico andata in onda su La7 il 5 marzo c.a. In un battibecco serrato con Marco Travaglio il Sottosegretario di Stato del Ministero dell'Istruzione affermava che in Sicilia si arrivava da un 61 a 0 (70% dei voti contro il 30) e perciò era logico far confluire chi ha creduto e votato Berlusconi nel suo Partito. Cioè, tutti i candidati del Centro Destra alle elezioni erano stati eletti senza che uno solo degli avversari avesse saputo fare altrettanto e in forza di questo concetto è stato doveroso proporre a taluni personaggi di fare il salto della quaglia e di “sostenere” il PD.

Un vecchio proverbi dice che “se non li puoi battere, unisciti a loro”. Credo sia calzante con quanto affermato dal deputato in questione. Peccato che il “rottamatore” Renzi si sia proposto all'elettorato italiano come colui che avrebbe cambiato certe logiche di potere. E' difficile, infatti, notare una anche minuscola analogia tra i termini “rottamazione” e “restaurazione” ma... tant'è. Ne prendiamo atto. Il premier che voleva cambiare l'Italia sceglie, nella Regione che più avrebbe bisogno di rinnovamento, di lasciare tutto com'è e tutti dove stavano. Strana cosa è la politica se riesce a trasformare un lupo che “non fa prigionieri” in un tenero agnellino. D'ora in poi, per conoscere il futuro dell'Italia non servirà a niente informarsi con i talk-show o i quotidiani. Il vero saggio dispensatore di sapienza sarà Esopo e le sue favole. Speriamo bene...

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