Mi
ha molto colpito quanto affermato dal deputato siciliano del PD
Davide Faraone nella puntata di Servizio Pubblico andata in onda su
La7 il 5 marzo c.a. In un battibecco serrato con Marco Travaglio il
Sottosegretario
di Stato del Ministero dell'Istruzione
affermava che in Sicilia si arrivava da un 61 a 0 (70% dei voti
contro il 30) e perciò era logico far confluire chi ha creduto e
votato Berlusconi nel suo Partito. Cioè, tutti i candidati del
Centro Destra alle elezioni erano stati eletti senza che uno solo
degli avversari avesse saputo fare altrettanto e in forza di questo
concetto è stato doveroso proporre a taluni personaggi di fare il
salto della quaglia e di “sostenere” il PD.
Un
vecchio proverbi dice che “se non li puoi battere, unisciti a
loro”. Credo sia calzante con quanto affermato dal deputato in
questione. Peccato che il “rottamatore” Renzi si sia proposto
all'elettorato italiano come colui che avrebbe cambiato certe logiche
di potere. E' difficile, infatti, notare una anche minuscola analogia
tra i termini “rottamazione” e “restaurazione” ma... tant'è.
Ne prendiamo atto. Il premier che voleva cambiare l'Italia sceglie,
nella Regione che più avrebbe bisogno di rinnovamento, di lasciare
tutto com'è e tutti dove stavano. Strana cosa è la politica se
riesce a trasformare un lupo che “non fa prigionieri” in un
tenero agnellino. D'ora in poi, per conoscere il futuro dell'Italia
non servirà a niente informarsi con i talk-show o i quotidiani. Il
vero saggio dispensatore di sapienza sarà Esopo e le sue favole.
Speriamo bene...
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